La community di Ubuntu mette a disposizione circa 1700 software.
Ma vi siete mai chiesti da dove proviene tutto questo software? Proviene da delle “liste” (abituatevi al termine “Repository”) che si trovano in rete e che vengono tenute aggiornate per voi dalla comunità di Debian e Ubuntu (e non solo, potete voi stessi aggiungere altre repository..).
Queste liste si trovano nel file /etc/apt/sources.list e nella cartella /etc/apt/sources.list.d/.
Possono essere aggiornate da terminale:
sudo gedit /etc/apt/sources.list
oppure da Sistema –> Amministrazione –> Sorgenti software:
Sarà richiesta la conferma con la password del proprio utente, trattandosi di un’attività che influenza l’intero sistema. Immetterla quando richiesto.
Andate poi software di terze parti:
e fate +aggiungi , si aprira una riga di immissione APT per aggiungere nuovi repository.
Una cosina da sapere sui repository: siate più o meno certi della provenienza delle liste dei repository da cui attingete pacchetti… Può essere pericoloso per la sicurezza del vostro sistema.
I repository teoricamente più sicuri sono quelli rilasciati da Ubuntu stessa. Ubuntu rilascia quattro tipi di repository, separati sulla base del tipo di supporto che è fornito e l’aderenza alla filosofia di Ubuntu. Questi sono:
- Main (software supportato ufficialmente)
- Restricted (software supportato ma non disponibile nei termini del software libero)
- Universe (mantenuto dalla comunità, non ufficialmente supportato)
- Multiverse (software non libero)
Il CD di installazione di Ubuntu contiene software preso dai componenti Main e Restricted.
Per aumentare la sicurezza dei repository, esiste un sistema di “chiavi” che vengono fornite dal manutentore dei repository, e che sono necessarie per recuperare il software da questi repository.
Non mi dilungo oltre sull’argomento chiavi visto che coloro che rilasciano i repository vi spiegano facilmente cosa scrivere per recuperare questa chiave, vi dico solo che è un’azione svolta dal comando “gpg”.