La lentezza della nostra distribuzione può dipendere dall’utilizzo continuo dello spazio di Swap su disco rigido. Quest’ultimo avendo una velocità di lettura/scrittura più lenta rispetto alla RAM, determina notevoli ritardi nell’esecuzione delle appplicazioni.
Se il sistema dispone di memoria RAM sufficiente, una buona pratica è quella di ridurre al minimo l’uso dello Swap.
In sostanza il parametro “swappiness” gestisce la capacità del kernel di spostare i processi dalla RAM al disco di Swap. Quando i processi sono tanti, questo processo potrebbe aumentare i tempi di risposta delle applicazioni.
Il comando da terminale:
cat /proc/sys/vm/swappiness
mostra l’attuale livello di swappiness fissato dalla nostra distribuzione.
Il valore predefinito di Ubuntu è 60, ma il parametro sarà in grado di accettare qualsiasi fattore compreso tra 0 e 100.
Se vogliamo evitare di eseguire lo swapping dei processi, è necessario impostare il valore più basso possibile. Infatti, se fattore di swappiness è 0 il kernel eviterà di utilizzare questo sistema quanto più possibile riducendo gli spostamenti del processi sul disco di Swap.
Con il comando
sudo sysctl vm.swappiness=10
è possibile modificare temporaneamente il valore swappiness a 10.
Questo cambiamento sarà comunque attivo quando riavviamo il computer.
Se notiamo una buona velocizzazione nell’uso generale della nostra distribuzione, possiamo memorizzare il valore in modalità definitiva modificando il file:
sudo gedit /etc/sysctl.conf
Cerchiamo il parametro vm.swappiness e cambiamo il valore. Se il parametro non esiste, lo possiamo aggiungere per esempio con vm.swappiness=10.